antiquarium

di casale
san fulgenzio

un gioiello al confine tra Umbria e Lazio

è stato costruito restaurando
un’antica cisterna romana

la casa dei reperti archeologici scoperti negli ultimi decenni a Ocriculum

Prima di entrare

Al confine tra Umbria e Lazio si trova l’area archeologica di Ocriculum, una antica città romana il cui porto affacciato sul fiume Tevere era secondo per importanza e commerci solo a quello di Ostia. All’interno dell’Area puoi visitare un prezioso Antiquarium che dal 2006 ospita su due piani alcuni reperti trovati negli scavi fatti tra la seconda metà del Novecento e l’inizio degli anni Duemila

Questo Antiquarium è stato consolidato ampliando e restaurando un antico casale costruito a sua volta sopra una grande cisterna romana e si trova esattamente davanti alla chiesa di San Fulgenzio all’inizio della strada statale che collega la SS3 con l’antico Porto dell’Olio di Ocriculum. 

Clicca qui per conoscere la storia di Ocriculum e del suo porto dell’Olio

Nella prima sala dell’Antiquarium di Casale S. Fulgenzio puoi ammirare il lungo sedile in calcare che un tempo si trovava sulla fronte di un imponente mausoleo rotondo all’inizio dell’area archeologica. Se guardi bene, noterai che i sostegni del sedile hanno la forma di zampe di leone e sono lunghi otto metri. 

Negli scavi fatti all’interno del monumento funerario rotondo sono stati trovati una serie di elementi in osso decorato appartenenti a un letto funebre. Raffigurano teste femminili, torsi nudi e spalle decorate e una urna cineraria marmorea a forma di anfora. 

Questi reperti si trovano al secondo piano dell’Antiquarium dove potrai vedere anche uno dei reperti che ci testimonia quanto importante fosse il “Porto dell’Olio” di Otricoli. Si tratta di una gigante sfera in marmo che ha una iscrizione risalente al IV secolo d.C, quando l’impero romano d’Occidente era arrivato quasi alla sua fine.

A cosa serviva questo massiccio in marmo? Serviva a pesare i carichi di legna da ardere, quelli che dall’Italia centrale raggiungevano Roma tramite il Tevere. Anticamente infatti il fiume era navigabile e veniva percorso per spostarsi velocemente e per trasportare merci come vino, olio, ceramiche e appunto legna. Per andare dall’Umbria a Roma si sfruttava la forza della corrente, per risalire da Roma all’Umbria si trainavano le imbarcazioni con buoi o schiavi. 

Ma c’è un mistero legato a questa sfera. L’epigrafe incisa sopra lo descrive come un “pondus lignarium” di 150 libbre che corrispondono a circa 49 kg. Ma la sfera pesa molto di più: 56 kg. Perché questa sproporzione? Potrebbe essere un difetto di fabbricazione; oppure, a pensar male, a un tentativo di frode. Purtroppo non abbiamo abbastanza informazioni per stabilire la verità storica. 

Nell’Antiquarium potrai ammirare anche ritratti maschili in travertino e marmo di epoca tardo-repubblicana, così come delle terrecotte architettoniche e due acquerelli che riproducono il celebre mosaico policromo che decorava uno degli ambienti delle terme di Ocriculum. Questo mosaico che raffigurava scene di lotta fra Centauri e Greci e scene marine con Tritoni e Nereidi è conservato nella Sala Rotonda dei Musei Vaticani, a Roma. 

Ma come riuscì ad arrivare alla Capitale? Nella seconda metà del Settecento, gli scavatori finanziati da Papa Pio VI distaccarono in pezzi il mosaico per poterlo trasportare su una imbarcazione lungo il fiume Tevere. Arrivati a Roma, il mosaico fu ricomposto e restaurato. 

Confrontando i due acquerelli presenti nell’Antiquarium di San Fulgenzio riusciamo a capire com’era lo stato conservativo del pavimento a mosaico al momento della scoperta e le ampie integrazioni apportate nel corso del restauro a Roma.

Antiquarium San Fulgenzio, peso per il legno con epigrafe che riporta il nome della città Ocriculum

Il tour dell’antiquarium di Otricoli

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